Ma ti si allarga un sorriso.

Di tempo ne è passato. Un po’.

Di cose ne sono cambiate.

Di persone che vanno e che vengono ce ne sono state.

Alcune vanno via, per sempre.

Altre restano, perché lo decidono. Perché lo vogliono. Perché hanno intravisto come potrebbe essere e non vogliono lasciarlo scivolare via dalle mani, come l’acqua delle onde che concrete ma impalpabili ci attraversano.

Sempre treni, aerei, bus, auto, viaggi. Sempre avanti e indietro, come una costante che scandisce il mio tempo che passa.

A metà strada tra  il fuoco, la neve, la terra bollente che arde contro un cielo ghiacciato e il mare, il blu.

Momenti fissi nella memoria, che a volte è un po’ carica e perde i pezzi per strada. Ma certe cose no.

Come le onde che ti avvolgono in una caletta meravigliosa della costiera. Una splendida festa in un giardino illuminato dalla luce del tramonto, in cima alla penisola sorrentina, mentre ammiri il panorama con le persone che ami. La felicità nel vedere quella altrui diventare realtà. Un ristorante e un falò. La luna piena, sempre lei, in un cielo blu scuro che si confonde con il mare. I viaggi in macchina, a volte interminabili, eppure già finiti. Il dondolio delle onde sotto le stelle che splendono. Una stella cadente, poi due, poi tre. Le risate e la leggerezza del cuore che cerca qualcosa cui ancorarsi. Una canzone che risuona nella mente e che fissa un momento preciso di questo tempo che è passato. Una serie che ti tiene incollata una giornata intera. Parole sussurrate che gridano nella mente. Desiderare il dono dell’ubiquità, almeno ogni tanto.

Una completezza che non cercavi, e che non sai se hai trovato.

Ma ti si allarga un sorriso.

E va bene così.

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